Partendo dalla piazza di Faller ci si lascia alle spalle la chiesetta, camminando verso il Colmèl di Ramén; percorsi i primi duecento metri si apre una cartolina panoramica sulla valle dove spicca una antica fontana carica di storia e di bellezza. Superato l'abitato di Ramén, davanti in alto apre la Costa Nera, formata da molti ettari di abeti rossi. Continuando a salire, seguendo le indicazioni, dopo circa trenta minuti si arriva a Cima Loreto. La prima immagine che ferma gli sguardi è la bianca figura della Madonna che in mezzo a tanto verde emerge con discrezione dalla roccia che chiude un breve viale erboso limitato da abeti.Intorno, prati carichi di narcisi e genziane, a maggio, che lasciano il posto più tardi al giglio rosso, a tante piccole orchidee gialle e rosse e a un'infinita distesa di altri fiori e profumi. Poco più in là della grotta della Madonna, quasi nascosto da grandi alberi secolari, sorge il centro vacanze dei Padri Canossiani. Oltre la siepe che disegna il cortile, scendendo verso sud per un centinaio di metri sul sentiero, si arriva alla Cróss. Una grande croce di ferro piantata sull’orlo della roccia. Da lì terreno precipita: la vista e la sensazione che si prova e' la stessa che si ha quando si è in aereo seduti vicino al finestrino .Sotto a piombo c'è' Fonzaso, più in là scorre il fiume Cismon che scende da Passo Rolle e dopo aver solcato la valle dello Schenèr rallenta la sua corsa dentro il lago della Rocca. Continuando il cammino verso nord, seguendo le indicazioni Pian de Lac, il tracciato disegna un dolce saliscendi e coincide per un lungo tratto con il noto percorso delle Dolomiti (segnato in giallo-rosso). Dopo aver lasciato gli ultimi prati e baite si entra nella Costa Nera che appare selvaggia, ordinata e odorosa di resina: il desiderio è di respirare tanta aria buona. Poco più avanti in località Pascolón si incrocia il Truiz delle Malghe. Si prosegue orizzontalmente verso nord: la direzione e' indicata, oltre che dalle tabelle, anche dalla catena del Lagorai che si vede sullo sfondo. Si cammina sempre in mezzo al bosco passando attraverso luoghi che ricordano la storia, come ad esempio "le baite del Conte",chiamate così perché erano di proprietà dei conti di Sarnthein, antica, nobile e ricca famiglia tirolese, che per un periodo ha abitato a Fonzaso .Leggi di più
Durata media: h. 3.5